L’ernia del disco è una patologia molto specifica della colonna vertebrale che si verifica con la fuoriuscita di una parte del nucleo polposo contenuto nel disco. I dischi intervertebrali permettono un movimento naturale della colonna vertebrale, consentendo la flessibilità della struttura. L’ernia del disco si verifica quando, in alcuni casi, la rottura della parte esterna del disco, ovvero l’anulus fibroso, determina la fuoriuscita del materiale gelatinoso contenuto, causando una compressione dei nervi.


L’ernia del disco è il risultato di una graduale usura delle strutture della colonna vertebrale. I dischi intervertebrali, con il tempo, perdono il loro contenuto acquoso e questo ne determina una minore resistenza e flessibilità.
I legamenti che circondano il disco diventano fragili e possono lacerarsi più facilmente. Le cause sono diverse: dall’invecchiamento ai lavori pesanti, attività sportive ed eventi traumatici, come scatti e torsioni eccessive, cadute sulla schiena.

Soprattutto in Occidente è una patologia così diffusa che le persone tendono a pensare all’ernia appena sentono un po’ di mal di schiena. Alcune fonti sostengono che 4 italiani su 5 hanno a che fare con una discopatia durante la loro vita.  L’ernia discale colpisce soprattutto le persone con età compresa fra i 30 e i 55 anni. Dopo i 55/60 anni i dischi intervertebrali tendono a disidratarsi e irrigidirsi. Così hanno meno pressione e meno forza di spingere il nucleo polposo verso l’esterno, ossia verso il nervo spinale.

L’ernia del disco non è sempre necessariamente dolorosa. I sintomi variano a seconda dell’età e del punto in cui si è formata l’ernia. Spesso sono irradiati a distanza rispetto al punto dove si trova l’ernia, verso il braccio o verso l’arto inferiore. In generale includono:

  • dolore, spesso molto intenso e tale da non permettere nessun movimento o sforzo;

  • intorpidimento e formicolio, caratterizzati da una sensazione di risposta debole o assente degli arti;

  • debolezza, che determina difficoltà a muoversi o ad afferrare oggetti;

  • in alcuni rari casi può interferire con il funzionamento della vescica o intestinale.

La prima risposta alla domanda “come curare l’ernia del disco”, se non ci sono rilevanti deficit neurologici, è sempre il trattamento conservativo: farmaci e fisioterapia. Generalmente il chirurgo, dopo la diagnosi, invia il paziente a un fisioterapista. Le principali cure fisioterapiche sono:

  • terapia manuale, se il paziente non è troppo infiammato, associata a una rieducazione posturale;

  • tecarterapia e laserterapia, utilissime per la riduzione dell’infiammazione in fase acuta e conseguentemente del dolore.

  • terapia infiltrativa

 

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